Viti sarà presente VinNatur 2023, allo stand dal 193 al 205. La kermesse si svolgerà dall’1 al 3 aprile a Gambellara (Vi), Produrre vino naturalmente buono, questa la filosofia produttiva condivisa dai Vignaioli in terre d’Irpinia, Il Cancelliere, Cantina del Barone, e Cantina Dell’Angelo e da oltre 170 produttori provenienti da nove diversi paesi, ognuno con la sua storia e con una passione comune, produrre il vino come si faceva una volta. Un modus operandi volto a garantire in particolare la sostenibilità ambientale, strettamente connessa con la salute e il benessere dei consumatori.
Cosa significa fare vino naturale?
Adottare dei protocolli che non siano interventisti sul vino, ed il non utilizzo di sostanze di sintesi chimica né in vigna né in cantina. Produciamo il vino come si faceva cento anni fa, senza apportare alcuna modifica al suo processo naturale. Un modus operandi che richiede maggiore attenzione, cura dell’igiene, ed attenzione estrema durante tutto il processo di lavorazione ed affinamento.
Negli ultimi anni è cresciuto in generale la cultura del biologico?
Sicuramente c’è molta più attenzione, rispetto al passato. Le nuove generazioni che si affacciano al vino ed al cibo cercano di essere più consapevoli, documentarsi su quello che stanno mangiando e bevendo. Il tema della sostenibilità ambientale passa anche per queste cose.
La produzione del vino deve essere, quindi, quanto più sostenibile possibile?
Fondamentale è una maggiore sostenibilità per l’ambiente e soprattutto per la salute di coloro che bevono il vino. Ad esempio, i diserbanti messi nel terreno, non restano in superficie, ma vengono assorbiti dai suoli e di conseguenza assorbiti poi dalle radici e quindi reimmessi nei grappoli. Una questione facile da comprendere, ma non sempre preso in considerazione da chi utilizza pratiche invasive e deleterie per i suoli e quindi per l’uomo.